Federico Barbarossa e lo scontro con i comuni

Nel 1152 Federico I, detto il Barbarossa, con l’appoggio ghibellino fu eletto imperatore: egli, come i suoi predecessori, voleva restaurare l’unità imperiale che si era indebolita a causa dell’autonomia dei comuni italiani e alla forza politica, oltre che religiosa, del pontefice.

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Federico venne più volte in Italia cercando di riprendere il controllo del Paese: l’autonomia delle repubbliche marinare inaugurò la fase storica dei comuni, che scelsero una forma di governo indipendente. Per tale motivo nel 1158 l’imperatore riunì una grande assemblea a Roncaglia (dieta) durante la quale rivendicò i propri diritti, di cui i comuni si erano appropriati, quindi diritto di riscuotere le tasse, di coniare le monete e di nominare i giudici.

La cartina mostra i confini dei comuni italiani che si resero indipendenti, la maggior parte dei quali si trovava nell’Italia settentrionale. In quale delle attuali regioni italiane invece si trovavano i comuni indipendenti dell’Italia centrale?

Marche
Liguria
Umbria
Toscana

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I comuni non accettarono le disposizioni dell’imperatore ribellandosi, cosicché Federico intervenne militarmente e rase al suolo le città di Crema e Milano. Per evitare ulteriori perdite, le altre città più minacciate nel 1167 si unirono in una lega che prese il nome di Lega Lombarda, che ottenne l’appoggio del papa Alessandro III del regno di Venezia e dei Normanni. L’imperatore fu sconfitto definitivamente a Legnano; successivamente i comuni imposero le loro condizioni (una più larga autonomia e indipendenza del potere spirituale del papa) con la pace di Costanza (1183).

Osservando la cartina indica in quali regioni attuali d’Italia si trovano le città della Lega Lombarda:

Piemonte — Liguria — Lombardia — Veneto
Piemonte — Lombardia — Veneto — Emilia-Romagna
Emilia-Romagna — Lombardia — Veneto — Friuli-Venezia Giulia
Piemonte — Lombardia — Trentino-Alto Adige — Liguria

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Mentre in Italia molti comuni italiani si rendevano indipendenti, in Germania si formavano due schieramenti politici rivali, che a lungo avrebbero condizionato anche le sorti del nostro Paese: guelfi, sostenitori del papa, e ghibellini, sostenitori dell’imperatore.
A Firenze i guelfi però a loro volta si dividevano in Bianchi, fieri sostenitori dell’indipendenza della città, e Neri, sostenitori di papa Bonifacio VIII, che bramava di regnare sulla Toscana.
Dante Alighieri, guelfo bianco, fu vittima di questa lotta: accusato ingiustamente di corruzione, fu condannato all’esilio. La sua vendetta l’ebbe ponendo i suoi nemici nei gironi più crudeli dell’Inferno. Nel corso del suo viaggio all’Inferno diversi saranno i personaggi che riveleranno la profezia della rovina di Dante stesso.
Ti proponiamo la lettura dei versi di questi Canti e un piccolo commento ad essi.
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Le città di Pontida e di Legnano sono città che durante il Risorgimento italiano diventano leggenda: l’una per essere stata la sede di creazione della Lega Lombarda, l’altra per essere stata il luogo dove gli italiani riuscirono a sconfiggere Federico Barbarossa, l’invasore tedesco.
Quale valore a distanza di tanti anni, acquistano questi due eventi durante il Risorgimento italiano? Perché secondo te?