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Amalfi fu una delle prime città ad intraprendere un’attività commerciale autonoma già intorno al IX sec, ma la sua supremazia durò poco, a causa dell’invasione normanna del sud Italia; Genova ottenne l’indipendenza solo dopo che riuscì a sottrarsi al dominio del Sacro Romano Impero e fu l’unica città tra le quattro in grado di competere con Venezia che nel frattempo aveva conquistato un ruolo dominante nel Mediterraneo grazie ad accordi commerciali e alla sua potenza militare; Pisa, attiva nel contrastare i Saraceni, ottenne la sua indipendenza intorno alla metà dell’IX secolo, ma dopo la sconfitta nella battaglia della Meloria, la sua supremazia del mar Tirreno andò via via scemando, passando “lo scettro” di regina del Tirreno a Genova.
La cartina riporta le aree di possedimento delle quattro repubbliche marinare. Individua sulla carta le aree di appartenenza a Genova, Pisa, Amalfi e Venezia nel loro periodo di massimo splendore.







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Grazie alla conoscenza di nuovi strumenti tecnici come la bussola e il timone fisso si assistette ad un incremento dei traffici marittimi. Le città di Venezia, Amalfi, Pisa e Genova vendevano pesce, sale, passaggi in nave per i pellegrini e i mercanti alle città dell’entroterra in cambio di prodotti dell’agricoltura e dell’allevamento. Presero il nome di repubbliche marinare, perché costituivano piccoli Stati autonomi, con proprie leggi; possedevano vere e proprie flotte per il commercio marittimo con l’Oriente e con l’Africa.
Osservando la cartina quali tra le repubbliche avevano un maggior numero di empori nel Mar Nero?

