I Bronzi di Riace

Guerriero A e Guerrero B, autore sconosciuto (V secolo a.C.)
Museo nazionale della Magna Grecia di Reggio Calabria

Il 16 agosto 1972 Stefano Mariottini, durante una delle sue immersioni, scorge una mano sporgere dal fondale e riporta alla luce un tesoro rimasto nascosto per secoli. Due statue monumentali, poi ribattezzate Bronzi di Riace, vengono recuperate dal Nucleo Sommozzatori dei Carabinieri di Messina e trasportate al Centro di restauro di Firenze dove per cinque anni sono sottoposte a trattamenti di pulizia e di conservazione delle superfici esterne. Per arginare il fenomeno di corrosione interna causato dai cloruri di cui la terra di fusione originaria era impregnata si è provveduto a un intervento di rimozione che, iniziato a Firenze, è continuato a Reggio Calabria (dove si è concluso nel 2013). Il restauro è stato possibile grazie all’utilizzo di un dispositivo dotato di microtelecamera e ablatore a ultrasuoni.

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I Bronzi di Riace

Guerriero A e Guerrero B, autore sconosciuto (V secolo a.C.)

Confrontate l’opera prima e dopo i lavori di restauro. Ecco alcuni suggerimenti:

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